Nonostante l’attuale
legislatura volga al termine, il Governo Gentiloni e in particolare il Ministro
dell’Interno Minniti riescono a produrre leggi e nomine inique fino alla fine.
Nei titoli di coda,
infatti, Minniti ha nominato Gilberto Caldarozzi Vice direttore tecnico
operativo della DIA (Direzione Investigativa Antimafia), la forza investigativa
ideata da Giovanni Falcone per combattere la mafia.
Chi è Gilberto Caldarozzi? Caldarozzi
fu condannato in via definitiva a 3 anni e 8 mesi per aver prodotto prove false
servite a coprire le violenze della Polizia nella notte della "macelleria
messicana" alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.
Parafrasando i mafiosi
potremmo definirlo un infame dello Stato Italiano. A scriverlo, in maniera non
mafiosa, sono i giudici della Cassazione che su Caldarozzi e gli altri poliziotti
imputati si espresse così: «Hanno gettato discredito sulla Nazione agli occhi
del mondo intero».
Per la Corte europea dei diritti
dell’uomo di Strasburgo, invece, Caldarozzi è uno dei responsabili degli
avvenimenti della notte del 2001 e delle successive azioni dei massimi
esponenti dello Stato. Episodi per i quali il nostro Paese ha ricevuto due
condanne per violazione alle norme sulla tortura.
I cinque anni
d’interdizione dai pubblici uffici sono ormai finiti per l’ex capo dello Sco,
la Sezione criminalità organizzata, e ora ecco il ritorno. Di scena, però, non
è mai uscito realmente perché, come racconta Marco Preve su Repubblica, in
questi anni Caldarozzi ha ricoperto diversi incarichi di non poco conto: prima come
consulente della sicurezza per le banche e poi come consulente per Finmeccanica
alla cui guida c’è l’ex capo della Polizia Giani De Gennaro, un altro colpevole
della Diaz.
Anche Enrico Zucca, il pm
del processo Diaz, ha espresso le sue criticità sulla nomina diretta di
Caldarozzi a Vice dell’Antimafia voluta dal Ministro Minniti: «L’ultimo dei
rientri che si fa fatica a conciliare con quanto espresso nei confronti del
condannato in sede di giudizio di Cassazione è quello che riguarda l’attuale
vicecapo della Dia, che vanta nel curriculum il “trascurabile” episodio della
scuola Diaz».
Insomma, una nomina
impossibile da spiegare a chi ha subito quei fatti, ma che apre anche tanti
interrogativi sull’operato che Caldarozzi andrà a svolgere: «Quanto potrà essere affidabile una persona colpevole
e condannata per aver prodotto false prove a difesa di torturatori? E quali garanzie fornirà
allo Stato Italiano nella lotta alla criminalità organizzata?».
Felice anno nuovo.
Firmato: Minniti