dal MontichiariWeek
di venerdì 29 settembre 2017 (pag. 23)
articolo di Alessia Gessa
IL
CASO Parlano alcuni ex dipendenti del Comune dopo la fuoriuscita di quattro
storici dipendenti
«Il reale problema è che
tanti dipendenti sono stati costretti ad andarsene a causa di una forte
arroganza da parte della Giunta»
«Il personale di un
Comune è patrimonio della cittadinanza, non proprietà privata di una Giunta che
può farne e disfarne come crede. Se ogni
amministratore che arriva girasse le persone “secondo ciò che ritiene giusto”, come ci si ridurrebbe? I professionisti di un ente devono avere dignità
interna e rispetto. Eppure a Borgosatollo molte persone valide sono state lasciate
andare dalla giunta come niente fosse, facendole sentire tranquillamente sostituibili».
Sono dichiarazioni forti quelle che arrivano da alcuni ex dipendenti del comune
che intendono restare anonimi per evitare personalismi e attacchi, ma allo stesso tempo sollevare
un increscioso che ha portato alla fuoriuscita dagli uffici comunali di circa quattro
dipendenti «storici» oltre a molti altri.
Riportiamo le dichiarazioni giunte fino alla
nostra redazione, riservandoci di interpellare l’attuale Amministrazione per un
chiarimento a riguardo sul prossimo numero del nostro settimanale. «In occasione
di un Consiglio comunale era stata posta una domanda relativa alle molte mobilità
in corso, domanda a cui venne risposto che i dipendenti se ne andavano per “motivi
personali”. Non è stato per quello, non solo:
ciascuno come motivazioni ufficiali per chiedere la mobilità doveva parlare di altro,
ma il problema è che tanti dipendenti sono stati costretti ad andarsene a causa
di una forte arroganza da parte della Giunta, che ha aggravato gli storici problemi
interni di gestione del personale. Con una
recente delibera di Giunta (n° 156 dell’11
settembre 2017) si è ulteriormente
umiliato il personale dell’Ente, soprattutto le persone che hanno dovuto chiedere un
trasferimento a causa degli atteggiamenti di quest’Amministrazione. Non
è una questione personale, non si parla dell’individuo, ma con la delibera un dipendente
assunto poco più di un mese fa come C ora è già convertito in D. Legalmente, è una cosa “possibile” da fare, il
pugno nello stomaco è che tantissimi dipendenti (si è ormai arrivati a circa dieci
persone) sono stati costretti a lasciare il Comune di Borgosatollo perché in 10,
quindici, 20 anni di lavoro hanno subìto ingiustizie o non hanno ottenuto nulla,
a scapito di altre persone che negli stessi anni hanno compiuto
vere e proprie “scalate”». «Credo che manchi una visione di ampio respiro e la capacità
di fronteggiare i problemi con coraggio – ha dichiarato l’ex sindaco Alberto Bellotto
della commissione affari
istituzionali –. Alcune commissioni non sono mai state interpellate e già 4 memorie
storiche del paese, non semplici funzionari, ci hanno lasciato, tra cui Mazzari
dell’ufficio ecologia. Vi sono poi delle
stranissime modalità di spostamento delle mansioni giustificate da una necessaria
riduzione del personale. Credo che tutto
questo dovrebbe essere affrontato». In consiglio
il consigliere di minoranza Giulio Arrighini
aveva sollevato la questione attraverso un’interpellanza, discussa a porte chiuse, in cui la Giunta aveva specificato che
i dipendenti avevano rassegnato le dimissioni «per motivi personali o perché hanno
trovato altre opportunità altrove». «La mobilità nel Comune di Borgosatollo è molto
elevata, tanti dipendenti hanno scelto di cambiare sede di lavoro mentre altri sono
in procinto di trasferirsi in altre Amministrazioni
– ha sostenuto Andrea Grasso del gruppo “Sinistra per Borgosatollo”
–. Ho parlato con alcuni dipendenti e altri mi hanno contattato
raccontandomi i loro malumori e la cosa dispiace molto dal momento che i dipendenti
comunali sono risorse fondamentali, proprietarie
di conoscenze importanti maturate in anni di esperienza. L'ufficio ecologia è il
settore attualmente più in difficoltà e addirittura il Comune di Borgosatollo è
sprovvisto di un settore ambiente».
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