lunedì 22 maggio 2017

Nemmeno il rombo dei motori delle Mille Miglia sveglia la silente Amministrazione di Borgosatollo


Andrea Grasso: Borgosatollo incapace

Per la prima volta, o almeno da ventisei anni a questa parte (dal giorno in cui sono nato e vivo a Borgosatollo), la Mille Miglia fa tappa a Borgosatollo. E' vero, solo per un piccolo tratto attorno alla rotonda del cimitero per poi entrare in corda molle in direzione Ospitaletto, ma comunque un passaggio importante che ha raccolto sulla strada di Via Santissima un centinaio di persone durante la mattinata.

Tante persone e bambini ad aspettare il passaggio delle auto d'epoca iscritte alla corsa più bella del mondo che da risalto a Brescia in tutto il mondo. 
Non solo macchine fotografiche e bandierine tra le mani per gli appassionati d'auto accorsi alla rotonda del cimitero, ma anche braccia spiegate per indicare la strada alle auto che non di rado hanno sbagliato uscita. 

"In che senso?" vi chiederete. Nel senso che l'unica assenza è stata quella dell'Amministrazione comunale che in occasione di un evento internazionale ha ben pensato di non mandare sul posto nemmeno un vigile o un volontario. Un problema non tanto per piloti (hanno mappe e navigatori, se sbagliano strada ce ne faremo una ragione), ma soprattutto per l'incolumità delle persone presenti ai margini della strada o sull'aiuola della rotonda.

Servizio d'ordine assente al quale hanno dovuto sopperire gli spettatori stessi scambiati, in un paio di occasioni (non è uno scherzo), per organizzatori e responsabili dell'evento.

Si potrebbe poi discutere dell'occasione unica persa per promuovere il nostro territorio e organizzare iniziative connesse in grado di far conoscere il nostro Paese. 
Devo, però, essere sincero: l'Amministrazione ha comunicato il passaggio della Mille Miglia con un post su Facebook alle 14:59. Peccato che le prime auto siano passate alle 11 e che alle 14:30 era previsto l'arrivo in Viale Venezia.

Andrea Grasso: il Sindaco annuncia l'evento a passaggio terminato

Ancora una volta l’Amministrazione comunale di Borgosatollo ha dimostrato tutta la sua incapacità nonché la mancanza di lungimiranza, visione del futuro e del concetto di comunità che tanto predicano.

lunedì 8 maggio 2017

Francia: vittoria dell'Europa liberale e capitalista

Andrea Grasso: "Francia, tra banche e fascismi". Macron e Le Pen
Macron ha vinto le presidenziali francesi battendo al ballottaggio Marine Le Pen, candidata del Front National Marine. Al grido di "En Marche" e "né di destra né di sinistra" ha convinto gli elettori  ottenendo il 66%. Molti politici, anche del nostro bel Paese, plaudono alla vittoria del giovane Macron come argine alle derive fasciste, populiste ed eversive che stanno avanzando in Europa. Ed è proprio l'Europa, o meglio i tecnocrati europei a essere felici per primi perché il nuovo inquilino dell'Eliseo è uno di loro. Sì perché Macron ha lavorato presso Rothschild & Cie Banque, una banca d’affari del gruppo facente capo a David Rothschild che è tra i suoi sostenitori. Considerato il volto nuovo della politica francese, ma con le idee ben chiare visto che nel 2014, all'età di soli 36 anni, diventa Ministro dell'Economia nel secondo Governo di Manuel Valls.

Personalmente non ho nulla di cui gioire per due motivi: il primo perché l'estrema destra francese ha comunque raggiunto prima il ballottaggio e poi il 34% dei voti che non per un partito politico così schierato politicamente non sono per niente pochi. Il secondo motivo perché Marine Le Pen è stata sconfitta solo al ballottaggio, ma il pensiero culturale che anima il suo movimento è ancora vivo e si può combattere solo con politiche di netta contrapposizione e non dichiarandosi "né di destra né di sinistra".

Dopo Mario Monti per l'Italia, l'Europa liberale e capitalista ha piazzato un altro suo esponente alla guida di un Paese. Con Emmanuel Macron rivedremo le riforme chieste in questi anni di crisi a partire dalla "Loi Travail", il Jobs Act alla francese, che l'anno scorso scatenò le proteste dei francesi che manifestarono il dissenso in piazza. Le stesse riforme restrittive che, peraltro, hanno permesso ai movimenti di destra di avanzare e guadagnare consenso.

Desolé, chère France.