"Stasera la sinistra rialza la testa". Ha esordito
così Benoît Hamon a margine della vittoria ottenuta sul rivale Manuel Valls per
decidere chi dovrà guidare i socialisti alla sfida di aprile per l'Eliseo.
Candidatosi ad agosto come outsider e ribelle da sempre
all'interno del partito, Hamon è riuscito a spostare a sinistra
la maggioranza (58%) degli elettori socialisti.
Hamon ha scalzato Valls con un programma provocatorio ma
concreto e con posizioni nette sui principali temi.
In tema di lavoro, Hamon ha dichiarato che si farà portavoce
dell’abolizione della Loi Travail, "Jobs
act all’italiana", proporrà la riduzione dell'orario lavorativo
a 32 ore settimanali e l'istituzione di un reddito universale
finanziabile tassando i robot aziendali che sostituiscono il lavoro umano. Sul tema dell'immigrazione sostiene di porre fine allo
stato di emergenza concedendo la possibilità di lavorare ai migranti
richiedenti asilo, ma anche il diritto di voto agli stranieri per le elezioni
locali (altro che muri).
Le proposte del neo candidato socialista all'Eliseo, affrontano
anche temi considerati centrali come l'ecologia, con la proposta di porre fine
dell’uso del diesel entro il 2025, e i diritti degli ultimi attraverso
incentivi per creare alternative alla prigione.
Hamon guarda anche fuori dai confini francesi e lanciando
la proposta di una moratoria sul deficit al 3 per cento, un’alleanza con i
paesi anti-austerity e il riconoscimento della Palestina.
Il Partito Socialista ha rialzato la testa scegliendo di
percorrere la strada a sinistra, considerandola come unica salvezza per il
partito socialista e contro le politiche liberiste e razziste della destra.
Mi auguro che anche in Italia, presto, magari dal congresso di
Sinistra Italiana, i temi proposti da Hamon possano diventare centrali
anche per la sinistra in Italia.
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