dal Giornale di Brescia
di mercoledì 5 ottobre 2016 (pag. 16)
Articolo di Elena Bolpagni
Nato il gruppo «Sinistra per Borgosatollo»
che punta alla politica
«Sinistra
per Borgosatollo», il nuovo soggetto politico creato per costituire un circolo di
Sinistra Italiana in paese con la pubblicazione di un foglio di informazione e
cultura politica, ha presentato il progetto contro la privatizzazione dell’acqua
con l’organizzazione di una raccolta firme a difesa dell’acqua pubblica. L’iniziativa,
terminata in questi giorni, è stata promossa dal «Comitato provinciale dell’Acqua
pubblica» dopo la decisione dell'Assemblea dei Sindaci, presa il 9 ottobre
2015, di privatizzarne in parte la gestione. «La compartecipazione pubblico e
privato alle gestione dell’acqua è stata una necessità per far fronte ad
interventi sulle tubature e sulle perdite che la rete idrica bresciana ha, ma
che gli enti pubblici non possono affrontare senza risorse. Nello specifico a Borgosatollo
non abbiamo da fare nell’immediato interventi su pozzo o acquedotto;la rete
idrica, invece, è gestita da A2A quindi gli interventi sono a carico loro
spiegano dal Comune - Per ora non ci sono stati segnali di aumenti di tariffe
per i cittadini, certo è che se una ditta deve intervenire per fare dei lavori
e si vuole migliorare lo spreco di acqua in qualche modo questi soldi dovranno rientrare
salvaguardando le fasce di popolazione con reddito più basso».
Sinistra
per Borgosatollo, attraverso la raccolta firme, si fa promotrice della contestazione
che vede al centro della protesta l’entrata di un privato nella gestione a cui,
a detta del gruppo «seguirà necessariamente un rincaro dei costi per potersi
garantire un profitto».
«La
partecipazione dei cittadini è stata soddisfacente, abbiamo raggiunto la
cinquantina di firme - afferma Andrea Grasso, portavoce di Sinistra Per Borgosatollo
e membro della commissione comunale area servizi del territorio - e questo dimostra
che le persone vogliono riappropriarsi della politica che dialoga con la gente,
fra la gente». Il Comune intanto chiarisce: «Non c’è una privatizzazione dell’acqua,
ma un sistema misto della rete idrica con il pubblico, 51%».
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