L’area verde di Via Brodolini, nota a tutta la cittadinanza come il Parco di via Brodolini ha una storia che risale ai primi anni novanta quando l’area era utilizzata come discarica di rifiuti edili provenienti dalle costruzioni della zona. Il progetto dell’allora A amministrazione prevedeva che l’area diventasse un parcheggio e fu allora che i residenti del quartiere Brodolini decisero di impegnarsi per donare alla comunità un’area verde comune.
I cittadini hanno lavorato più di tre anni per ripulire il terreno, l’hanno piantumato e hanno costruito anche un impianto d’irrigazione grazie al loro lavoro.
Ciò che noi vogliamo porre in evidenza è il valore simbolico che il parco rappresenta per tutti quei cittadini del quartiere che hanno lavorato con le loro mani e i loro soldi per regalare a tutta la cittadinanza uno spazio verde pubblico.
Siamo consapevoli che il Parco necessita una riqualificazione, ma secondo noi la riqualificazione può passare soltanto dal posizionamento di nuove strutture per bambini e anziani, come scivoli, altalene e panchine che dal 2009 a oggi, invece, sono state tolte dall’Amministrazione e destinate ad altre aree. La sistematica rimozione delle sopra citate strutture ha contribuito all’allontanamento di molti bambini rendendo il parco meno partecipato. Riteniamo, inoltre, che un parco non si valorizzi privatizzandolo e diminuendo la sua fruibilità pubblica.
Vogliamo sottolineare, però, che il nostro dissenso non riguarda solo il parco di Via Brodolini, ma si tratta di un pensiero più ampio secondo il quale nessun parco deve essere limitato della sua dimensione pubblica. Il progetto degli orti sociali è più che valido, ma la collocazione non può e non deve essere un parco, nemmeno per valorizzarlo. I parchi sono parchi e basta, sono fatti per giocarci e rilassarsi, non per essere coltivati a insalata, pomodori e carote.
Contestiamo, inoltre, la scelta del parco in questione perché se è vero che gli orti sociali migliorano l’assetto urbano, è anche vero che, come accaduto per esempio a Brescia in zona Poliambulanza, i terreni scelti non dovrebbero essere spazi già pubblici ma aree inutilizzate che, tra l’altro, esistono a Borgosatollo.
Concordiamo con l’Amministrazione sul fatto che gli orti sociali debbano essere collocati in una zona centrale del paese, per questo non ci siamo limitati a dire no, ma abbiamo anche elencato altre aree verdi, sempre centrali al paese, dotate di sistemi d’irrigazione e che più si addicono allo scopo, ma le risposte avute sono state tutte negative.
Da qui nasce il ricorso al TAR, oggetto principale della convocazione della conferenza stampa, che è fondato principalmente su un elemento: l’eccesso di potere dell’attuale Amministrazione.
Gli Amministratori locali sono stati eletti democraticamente dai cittadini e per questo hanno il compito e il dovere di amministrare il Paese prendendo le decisioni che più ritengono giuste. Sono però venuti a mancare lo spirito democratico, la condivisione d’idee e soprattutto il dialogo. Gli attuali Amministratori hanno decantato la loro volontà di dialogo, ma solo a parole e mai con i fatti. Riportiamo di seguito alcune date per spiegare: nei primi giorni di maggio la ditta Indam ha iniziato un lavoro di analisi del terreno i cui risultati sono stati consegnati in data 21 maggio. In data 30 maggio, quindi dopo le analisi, la Giunta ha deliberato l’approvazione a procedere con le analisi, approvazione che doveva essere antecedente all’inizio delle analisi, e ha deliberato la scelta del Parco di via Brodolini. In data 1 giugno, vale a dire due giorni dopo la delibera, l’Amministrazione ha convocato la cittadinanza presso il Parco in questione per annunciare l’ufficialità della scelta. Alla luce di queste date, ci chiediamo dove sia il maggior dialogo democratico. Una posizione decisa a tavolino giorni prima e presentata alla cittadinanza da un'Amministrazione comunale che dice di saper ascoltare.
In conclusione vogliamo fare un appunto non di poco conto sulle analisi del terreno che, seppur con valori che sono risultati nella norma, evidenziano la presenza di metalli pesanti, e quindi sostanze nocive, quali l'arsenico, il cromo totale, il vanadio, lo zinco (quasi al limite), il piombo e il cobalto. I risultati delle analisi portano a chiederci se il terreno del Parco di via Brodolini, peraltro confinante con una strada molto trafficata nonché diserbato il giorno dell’inizio dei lavori, sia l’ideale per coltivare ortaggi che saranno poi mangiati anziché essere utilizzato solo per attività ricreative. Un elemento molto importante visto che il Sindaco, oltre a essere il primo cittadino, è anche il primo responsabile della salute dei suoi cittadini.
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