I tempi cambiano e la società si evolve, che ci piaccia o no. Non tutti i cambiamenti sono positivi ed è per questo che la politica, quella con la p maiuscola, ha il compito di saperli interpretare e gestire. Ormai viviamo in una città complessa formata da tante pluralità che meritano di essere ascoltate e incluse. Il dilemma di quest'ultimo periodo riguarda il concetto della famiglia. Molti sostengono che la famiglia sia una sola, naturale la definiscono, cioè quella formata da un uomo e una donna. Come scrivevo prima, la società si evolve, quindi anziché parlare di un unico modello, sarebbe più civile e corretto parlare di famiglie al plurale. E poiché è compito della politica farsi interprete della società, insistere su un unico modello familiare rischierebbe di fare un’operazione da stato etico, per di più in un momento in cui lo stato riconosce questa pluralità attraverso una legge.
Mi piacerebbe poi capire cosa s'intende per "naturale" riferito alla famiglia. Negli ultimi quindici anni sono stati documentati comportamenti omosessuali che vanno dai giochi sessuali a comportamenti genitoriali in coppie omosessuali in circa 1.500 specie, sia in cattività che in ambiente naturale. Questi comportamenti sembrano diffusi tra insetti, uccelli e mammiferi (in particolare delfini e pecore), e soprattutto tra le scimmie antropomorfe.
Una ricerca scientifica pubblicata il 23 ottobre 2006 sul News Medical dice: «Non si è trovata specie in cui non esista il comportamento omosessuale, eccetto in quelle che non hanno rapporti sessuali come l'echinoidea (riccio di mare) e gliafidi. Inoltre, parte del mondo animale è ermafrodita, letteralmente bisessuale. Per loro l'omosessualità non è un problema.»
Ultimo punto che vorrei affrontare riguarda la fantomatica teoria gender. Possiamo dirlo una volta per tutte? La teoria del gender non esiste! Che mi spieghino di cosa si tratta tutti coloro i quali riempiono volantini contro codesta presunta teoria, perché ancora non l'ho capito. Ho capito, però, che esiste un'altra teoria che fa leva sulle paure subconscie delle persone e che incrementa l'odio verso chi ha un pensiero diverso. Una teoria mirata e studiata a tavolini da fondamentalisti che credono di trovare la purezza interiore difendendo strumentali ideologie.
E' per queste ragioni che mi trovo d'accordo con chi non parla più di diritti per la famiglia, bensì per le famiglie, al plurale, ed è ora che tutta la politica si faccia interprete di questo cambiamento.
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