Lo scorso 9 ottobre, l’Assemblea dei Sindaci ha votato a
maggioranza l’affidamento a un’unica società a capitale misto pubblico/privato
la gestione dell’acqua e della depurazione dei comuni della provincia di
Brescia, tradendo così il risultato referendario del 2011. Per la precisione i
voti favorevoli sono stati 97 contro i 38 contrari e i 9 astenuti. Tra i voti
favorevoli anche quello del Sindaco di Borgosatollo.
Il sistema misto prevede una parte pubblica e una privata che
dovrà avere una partecipazione minima del 40%. Il primo problema che sorge è
che non è stato stabilito un tetto massimo, quindi nelle successive fasi di
approvazione del Sistema Idrico Integrato, la quota di partecipazione privata
potrà anche superare il 50%, acquisendo, di fatto, la gestione. I Sindaci
favorevoli al sistema misto hanno dichiarato che s’impegneranno a far rimanere
la quota di maggioranza pubblica ma il problema essenziale rimane: se è vero
che l'acqua è un bene di tutti, è anche vero che un privato voglia ottenere
degli utili. E quindi come può questo sistema misto garantire un servizio equo
per tutti i cittadini senza aumentare i prezzi?
Un altro aspetto da sottolineare riguarda come si è arrivati a
tale scelta. A mio parere, una questione così importante come la gestione
dell'acqua meritava una consultazione con la cittadinanza, invece, non è stato
costruito nemmeno un passaggio in Consiglio Comunale, tantomeno che in
Commissione Territorio.
Se la cittadinanza non è consultata per decisioni così
importanti, in quali altre occasioni dovrebbe poter partecipare alla vita
politica del paese?
Un’altra obiezione dei Sindaci favorevoli al sistema misto è che
“non c’era alternativa” ma anche questo non è vero. Infatti, in tutta la
regione Lombardia, le uniche Province ad aver scelto il sistema misto sono
state quelle di Brescia e Mantova, mentre tutte le altre hanno scelto per una
gestione totalmente pubblica. Non si poteva quindi seguire l’esempio di altre
Province?
Inoltre, una proposta che prevedeva la creazione di una società
interamente pubblica è stata presentata anche da quattro Sindaci bresciani
(Borgo San Giacomo, Cigole, San Gervasio e Verolavecchia) ma purtroppo non è
passata, o meglio, non è nemmeno stata presa in considerazione.
Per chi volesse leggerla, qui trovate il Programma operativo affidamento Servizio Idrico Integrato
presentato dai quattro Sindaci.
Dispiace poi costatare come molti membri dell’attuale
maggioranza, nel 2011 fecero parte proprio del Comitato referendario costituito
a Borgosatollo dove alle urne uscì il voto favorevole all’acqua pubblica.
Cito infine alcuni punti fondamentali della “Risoluzione del Parlamento Europeo sull'acqua pubblica”
dell'8 settembre:
15 - l'ONU afferma che il diritto umano all'approvvigionamento
idrico e alle strutture igienico-sanitarie riconosce a chiunque il diritto
all'acqua per l'utilizzo personale e domestico che sia di elevata qualità,
sicura, accessibile fisicamente ed economicamente, sufficiente e accettabile;
sottolinea che un'ulteriore raccomandazione dell'ONU prevede che i pagamenti
per i servizi idrici, ove siano previsti, debbano ammontare al massimo al 3%
del reddito familiare;
18 - invita la Commissione a riconoscere l'importanza del
diritto umano all'acqua e alle strutture igienico-sanitarie come bene pubblico
e valore fondamentale per tutti i cittadini dell'UE, e non come merce
22 - riconosce che, come affermato nella direttiva quadro sulle
acque, l'acqua non è un prodotto di scambio ma un bene pubblico essenziale per
la vita e la dignità umane;
24 - ritiene che, in merito alla regolamentazione e al controllo,
sia necessario tutelare la proprietà pubblica dell'acqua incoraggiando il
ricorso a modelli di gestione pubblici, trasparenti e partecipativi in cui
l'autorità che detiene la proprietà pubblica abbia la facoltà, soltanto in
alcuni casi, di attribuire all'iniziativa privata alcuni compiti di gestione,
secondo condizioni rigorosamente regolamentate e salvaguardando costantemente
il diritto ad avvalersi della risorsa e di adeguate strutture
igienico-sanitarie;
30 - osserva che l'acqua deve essere considerata una risorsa
ecosociale e non un mero fattore di produzione.
Il 19 ottobre, l’Assemblea
Provinciale ha ufficialmente ratificato la decisione presa dell’Assemblea dei
Sindaci registrando solo un voto contrario, quello del Sindaco Giuseppe Lama di
Borgo San Giacomo, promotore del documento sulla gestione idrica pubblica e
anche Consigliere provinciale.
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