Carta canta e stavolta anche in modo pesante. Felice Belloli, Presidente
della Lega Nazionale Dilettanti della quale fa parte anche il Dipartimento
Calcio Femminile, durante una riunione tenutasi lo scorso 5 marzo ha
pronunciato delle parole molto pesanti contro le donne che giocano a calcio. La
frase, riportata nel verbale reso pubblico da SoccerLife.it, é la
seguente: "Basta non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro
lesbiche".
Come giusto che sia, in queste ore si sta scatenando la protesta
delle ragazze sui social network chiedendo maggiore rispetto e le dimissioni
immediate di Belloli.
Da appassionato del calcio femminile e da collaboratore del
Brescia Femminile mi sento in dovere di scrivere ciò che penso perché con
alcune "di queste donne" ho condiviso dei bei momenti sportivi e vedo
quanto impegno e passione ci mettono ogni giorno.
Utilizzare un termine che indica l'orientamento sessuale
per insultare una persona è molto grave e denota ignoranza e insensibilità da
parte di chi pronuncia certe parole.
L'aspetto ancor più negativo è che queste parole sono
state pronunciate da chi dovrebbe difenderle, promuovere il loro sviluppo
e garantire i loro diritti.
Il Presidente Belloli, che poi bisognerebbe capire se merita di
essere chiamato Presidente, ha mancato di rispetto alle 11.000 atlete ma
soprattutto ha mancato di rispetto alle tante donne che ogni giorno compiono
enormi sacrifici e lottano contro tanti pregiudizi per affermare il loro
diritto di essere considerate al pari degli uomini.
Spesso definisco il calcio femminile come uno sport
rivoluzionario e puntualmente sono deriso. Dopo questo bruttissimo episodio
penso sia doveroso che ogni persona che ha a cuore la battaglia sui diritti, si
mobiliti e mostri il proprio sdegno lottando al fianco di queste ragazze che
chiedono soltanto rispetto.
La strada è certamente lunga e in salita,
per questo è importante non lasciarle sole.
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