martedì 13 gennaio 2015

Apre a Brescia una sezione della Direzione Investigativa Antimafia


Scritto e pubblicato 

Finalmente si potrà avere un maggiore controllo del territorio ed arginare così il fenomeno criminale mafioso presente anche nella provincia bresciana.

È con grande piacere che apprendiamo dalle parole del Procuratore Generale di Brescia, Pierluigi Maria Dell’Osso, che da pochi giorni prima di Natale è attiva anche a Brescia una sezione della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia.
L’apertura di una sezione della DIA, richiesta da oltre 25 anni dai Procuratori che hanno diretto la DDA e la Procura di Brescia, è un fatto molto importante.

Secondo la relazione della Direzione Nazionale Antimafia scritta nel 2011, a Brescia si rileva una massiccia presenza della ‘ndrangheta. Le attività predilette sono il traffico internazionale di droga e armi, sfruttamento della prostituzione e il traffico illecito di rifiuti. E proprio per quanti riguarda i rifiuti, più di 20 inchieste aperte nel Distretto, il lavoro della DIA sarà più che mai fondamentale.
Il nostro territorio è martoriato dai veleni dei rifiuti tossici tanto che per Brescia e la sua Provincia si è arrivati a parlare di “Terra dei Fuochi del nord”. Un’azione efficace di controllo e prevenzione è fondamentale per impedire che le organizzazioni mafiose continuino a distruggere il nostro territorio inquinandolo e provocando danni gravissimi alla salute dei cittadini.

Sinistra Ecologia Libertà è inoltre convinta che la sezione della DIA sarà fondamentale per contrastare il fenomeno criminale mafioso anche in vista degli effetti che produrrà l’Expo. Un evento di tale portata, com’è stato anche dimostrato, fa gola alle organizzazioni mafiose che s’inseriscono nella gestione dei grandi appalti.

venerdì 9 gennaio 2015

Non possiamo sentirci tutti francesi, se non ci sentiamo anche tutti nigeriani

In queste ore il mondo intero è scosso per quanto accaduto in Francia, alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, eppure scorre anche altro sangue, stavolta in Nigeria, a 4000 km di distanza dalla capitale francese. 
Questa mattina i miliziani di Boko Haram, durante un'offensiva, hanno raso al suolo la città di Barqa e alcuni villaggi vicini procurando più di 2000 morti.

Quanto accaduto in Francia sembra aver scosso le anime di molti che fino a qualche anno fa nemmeno erano a favore della libertà di stampa, tante sono state le manifestazioni e gli attestati di solidarietà ai francesi. Tutto giusto però non capisco perché debbano ancora esistere dei morti di Serie A e dei morti di Serie B, non capisco perché 2000 morti non possano fare notizia solo perché sono più lontani da noi, non capisco perché i media non diano importanza a una strage di persone pari alle vittime dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza quest'estate e poco meno delle vittime dell'undici settembre 2001. Non capisco perché il mondo intero non s'indigni come giustamente ha fatto per quanto accaduto a Parigi.

Allora voglio lanciare un mio appello: se siamo davvero democratici, se riteniamo di avere dei valori, se pensiamo di avere dei sani principi di uguaglianza e libertà, ce la sentiamo di gridare forte che oltre a essere tutti francesi siamo anche tutti nigeriani!?