In questi giorni la politica internazionale è in fermento, dalla
cessazione dell'embargo su Cuba da parte degli USA alle continue iniziative
diplomatiche riguardanti la Palestina. Proprio su quest'ultima mi vorrei
soffermare per una breve riflessione.
La vicenda riguardante la Palestina è da tempo presente
nell'agenda politica europea e numerosi sono stati i pronunciamenti
favorevoli allo Stato di Palestina da parte di molti Parlamenti tra i quali
quello della Gran Bretagna, Danimarca, Belgio, Irlanda, Francia, Spagna,
Portogallo e del governo di Svezia.
L'azione diplomatica e istituzionale di queste ultime ore si sta
notevolmente intensificando anche all'interno del Parlamento Europeo che nella
giornata del 17 dicembre ha approvato una risoluzione per il riconoscimento
dello Stato di Palestina.
E ancora, nella giornata del 18 dicembre, sarà presentata
al Consiglio di sicurezza Onu una bozza che chiede la fine dell'occupazione
israeliana. L'obiettivo è far tornare Israele ai confini del '67 ma per
Israele la proposta è irricevibile.
Altro fatto importante, sempre di questa settimana, è la
decisione presa dalla Corte di Giustizia dell'unione Europea che ha annullato
la decisione di iscrivere Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche.
É vero, non si tratta di una decisione politica e quindi l’Ue continuerà a
considerare Hamas un'organizzazione terroristica, però si tratta comunque di
una sentenza legale che avrà degli sviluppi politici importanti.
In questo scenario politico così attivo e movimentato, però,
stride un silenzio importante, quello del Governo italiano. La mancata presa di
posizione da parte dell'Italia in merito al riconoscimento dello Stato
palestinese, unico paese euro-mediterraneo a non essersi pronunciato, è molto
anche in virtù del fatto che il nostro paese detiene
la Presidenza del Consiglio dell'Unione europea. Non
solo, poiché anche il "Ministro degli Esteri Europeo", Federica
Mogherini, è italiana e quindi il ruolo del nostro Governo dovrebbe essere più
forte e incisivo.
Nonostante ciò, il Presidente Renzi preferisce evitare la
discussione nelle aule parlamentari e nella giornata di lunedì ha perfino
incontrato il Primo Ministro israeliano Benjamin Natanyahu. Incontro
istituzionale legittimo per carità ma forse, visto l'importante incarico
affidato all'Italia in campo europeo, il Presidente Renzi dovrebbe e potrebbe
far sentire maggiormente il peso politico del nostro paese seguendo l'esempio
di altri grandi paesi europei.
Insomma, anche sulla vicenda
della Palestina, così come in tante altre vicende, la nostra politica estera si
sta dimostrando assente.