Nelle ultime due settimane, dopo le
elezioni europee, all'interno della sinistra, dei comitati per Tsipras e
dei movimenti e partiti che li componevano, ha tenuto banco la vicenda legata
alla decisione di Barbara Spinelli di accettare o no il seggio al Parlamento
Europeo.
La decisione tanto attesa e che ha
contribuito a molti mal di pancia è arrivata ieri sera poco dopo le 20 e di
certo non aiuterà a placare gli animi già in subbuglio. Sì perché Barbara
Spinelli, nonostante campagna elettorale avesse sempre detto di rinunciare al
seggio in caso di una sua elezione, ha accettato di sedersi tra i banchi di
Bruxelles.
Una scelta che ritengo sbagliata e che
non condivido assolutamente per alcune semplici ragioni che proverò a spiegare.
Personalmente ritengo che la parola abbia un valore molto importante e mi
piacerebbe che chiunque mi rappresenti, rispettasse e onorasse la parola
data senza dietrofront repentini. Siccome si è sempre bravi a criticare gli
altri politici quando non mantengono le promesse elettorali, gradirei che,
almeno noi a sinistra, tenessimo fede agli impegni presi. Sono contrario, inoltre, perché la scelta di accettare il seggio europeo rappresenta una mancanza di coerenza che tradirebbe la fiducia dei tanti cittadini che hanno riposto la loro fiducia nella lista. Non condivido la
scelta della Spinelli perché é arrivata in solitaria senza un confronto
con la base grazie alla quale la lista ha potuto superare lo sbarramento. Non
sono d'accordo perché con la sua decisione arrivata da Parigi, ha mancato
di rispetto alle tante persone che ieri erano riunite a Roma in occasione
dell'assemblea dei comitati per Tsipras. Il progetto della lista era di
ritrovare un'unione a sinistra con l'obiettivo e la speranza di poter
costruire un progetto collettivo anche dopo il 25 maggio quindi una decisione
presa in totale solitudine senza un confronto con i comitati va assolutamente
contro quei principi.
Nonostante la Spinelli, continuo e continuerò a credere a
una sinistra nuova e moderna. Mi permetto di concludere utilizzando le stesse
parole del Coordinatore nazione di Sinistra Ecologia Libertà, il compagno Nicola Fratoianni, che
condivido e faccio mie: "Continuerò
a battermi perché Sel contribuisca alla costruzione di una sinistra più grande
e più forte. Capace di misurarsi con l'innovazione e col mondo".
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