Il corpo di Benito Mussolini esposto a Milano in Piazza Loreto. |
Oggi è il 25 aprile, la festa della Liberazione, e
si commemora la liberazione dell'Italia dall'occupazione
nazista-fascista.
Sì, anche il fascismo ha portato il nostro paese a vivere quei
terribili momenti. Oggi l'apologia del fascismo è
un reato previsto dalla legge n. 645/1952, nota anche come
Legge Scelba. Tale legge sanziona chiunque faccia parte di un'associazione,
di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le
finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da
chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del
fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
Nonostante ciò, a distanza di più di sessant'anni, c'è chi si
ritiene fascista, chi indossa magliette raffiguranti il duce (la "d" minuscola
è volontaria), chi sfoggia fotografie in pose naziste e si ritiene un
nostalgico del ventennio fascista perché quando c'era "lui" si stava
meglio.
Ecco, il 25 aprile non è la festa degli
individui che ho citato qui sopra. Potrei citare tante altre categorie che
non sono degne di celebrare questo giorno ma l'elenco rischierebbe di diventare
lungo e occuperebbe tutto lo spazio di questo post.
Il 25 aprile non è la festa di tutti ma è la festa
di chi condivide i valori e gli ideali dell'antifascismo e di chi, anche oggi,
continua a essere un partigiano della libertà e della Costituzione
Italiana. Ecco, è la loro festa.
Questo breve post, però, lo dedico agli indegni di questa festa.
A loro dedico soprattutto la foto di copertina, così, giusto per ricordare la
fine che il popolo italiano fece fare al duce.
Ah.. dimenticavo.. buon 25
aprile!!
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