dal Giornale di Brescia
del 29 dicembre 2013 (pag. 16)
Rete Antimafia e un gruppo
di scout hanno piantato un albero dopo un viaggio nei luoghi che ricordano le
vittime del crimine organizzato
Una due giorni particolare quella organizzata da Rete Antimafia
Provincia di Brescia e Opera 1, gruppo scout di Milano. Le due associazioni
hanno pianificato un
percorso a tappe
in alcune città del
la Lombardia alla
scoperta dei luoghi che ricordano
le vittime di mafia, ascoltando anche le
testimonianze di coloro
stati tenuti in scacco dalle organizzazioni criminali.
Prima tappa l’incontro con Lino Cauzzi, imprenditore di Desenzano che ha
denunciato di essere stato vittima di una truffa, diventata presto estorsione,
in seguito alla quale si è visto costretto a cedere i suoi cinque alberghi
all’organizzazione di stampo mafioso dei Catapano.
Il gruppo, dieci scout milanesi accompagnati da
rappresentanti bresciani della Rete Antimafia, ha quindi visitato uno degli
alberghi di Cauzzi, a Mantova, ancora inagibile a causa di un incendio dolo- so
risalente al 2011. Terza e ultima tappa della giornata il parco di
San Polo intitolato a Peppino Impastato, simbolo della lotta alla mafia. Qui,
alla presenza dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia Valter
Muchetti, i ragazzi hanno piantato un albero in ricordo di quanti, come
l’attivista siciliano, hanno paga- to la loro ribellione con il prezzo più
alto: quello della vita. «Piantare questo piccolo albero - ha spiegato
Arthur Cristiano, presidente della Rete Antimafia della Provincia - è un gesto
simbolico, ma l’impegno che vuole trasmettere è concreto».
A questo proposito
l’assessore Muchetti ha ricordato co- me Brescia, seconda solo a Milano in
Lombardia per infiltrazioni mafiose, debba impegnarsi quotidianamente nella
lotta alla criminalità organizzata: «L’Amministrazione comunale è in prima
linea - ha dichiarato Muchetti - ma è la società civile a fare la differenza»,
la sollecitazione che ha lanciato. Il progetto costruito insieme a Opera 1 si
conclude oggi con un incontro con Antonino Giorgi, esperto di psicologia
mafiosa: insieme a lui i ragazzi costituiranno dei gruppi di studio per
affrontare il tema della criminalità organizzata da una prospettiva nuova.
Nicole Orlando
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