lunedì 2 dicembre 2013

L'occasione persa da Sinistra Ecologia Libertà a Brescia

Ieri pomeriggio si è svolto il 2° Congresso provinciale della Federazione bresciana di Sinistra Ecologia Libertà. Nonostante il Congresso sia stato lungo e impegnativo, nonostante siano le due di notte passate e la mia sveglia suonerà come tutte le mattine alle 7, purtroppo non riesco ancora a dormire. 
Continuo a pensare a quanto accaduto ieri pomeriggio durante il Congresso del mio partito e i pensieri girano e rigirano nella mia testa.
Questo post non è una riflessione politica del Congresso, per le analisi ci sarà tempo durante la settimana, ma è lo spazio che mi concedo per dare sfogo ai miei pensieri. 
Ieri pomeriggio ho avuto il piacere di essere stato eletto nell'assemblea federale di SEL Brescia però non ho nessuna voglia di gioire perché alcune compagne e alcuni compagni sono stati esclusi non per demeriti ma per un stupida regola congressuale. 
Sinistra Ecologia Libertà si prefigge di essere un partito inclusivo e aperto, il partito che si schiera a difesa dei diritti, il partito che sta dalla parte degli ultimi, invece, ieri non è stato capace, o forse non ha voluto, rispecchiarsi fino in fondo in quei principi.
Non faccio i nomi dei compagni esclusi perché non è questo il punto. La questione è che, purtroppo, gli interessi e le varie diatribe sono più importanti di quei valori che dovrebbe rappresentare delle linee guide per un partito di sinistra.
So cosa vuol dire subire un rifiuto, cosa vuol dire non essere accettato, cosa vuol dire non vedere riconosciuto il proprio impegno e so cosa vuol dire essere all'ultimo posto.
Ritengo che ieri il congresso federale di SEL Brescia abbia commesso un grave sbaglio, vale a dire non aver permesso la più ampia inclusione delle compagne e dei compagni all'interno dell'assemblea federale.
Questa sera prima di addormentarmi il mio pensiero va alle compagne e ai compagni esclusi, alle quali e ai quali dico sinceramente: "Nessuno di voi è escluso e nessuno di voi è l'ultimo". Fino a quando io e altre/i compagne/i che hanno sostenuto la mozione congressuale: "Per un congresso non rituale" saremo presenti in assemblea federale, verrà sempre garantita la più ampia partecipazione possibile. 
Riassumere, anche brevemente, alcuni passaggi del Congresso di ieri diventerebbe davvero lungo quindi capisco che molto probabilmente questo mio sfogo verrà capito solo da chi ieri era presente al Congresso.
Ci tengo a precisare che questo post non è in alcun modo una critica al progetto politico di Sinistra Ecologia Libertà ma l'esternazione della mia delusione perché vedere che ancora oggi i ragionamenti sono basati sulle persone e non sulle idee delle persone mi fa davvero arrabbiare.
Tra i mille pensieri che stanno affollando la mia testa, mi è tornata in mente una "canzone" di Giorgio Gaber che voglio dedicare a tutte le compagne e tutti i compagni, in particolar modo a chi ha condiviso con me un bellissimo e intenso percorso congressuale.
La "canzone" s'intitola: "Qualcuno era comunista" che in una frase riassume buona parte della mia incazzatura: "Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia".


Chiedo scusa a tutte/i quelli che leggeranno questo post se ho commesso qualche errore grammaticale ma questo post l'ho scritto d'impulso, ascoltando solamente i pensieri che mi stanno girando per la testa.

Grazie per avermi letto!!

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