Ai componenti dell’Assemblea
federale di SEL Brescia
A tutte le compagne e i compagni
della Federazione SEL di Brescia
Il Congresso della Federazione di
Brescia tenutosi domenica scorsa ha reso evidenti alcune difficoltà, già
evidenziatesi sei mesi fa, che, non adeguatamente affrontate, ci hanno portato
ad una situazione di difficoltà che dobbiamo e vogliamo affrontare.
Oggi la situazione si presenta
complessa.
Crediamo sia stato un errore
delegare al solo Congresso federale un improprio ruolo salvifico e l’arduo
compito di operare una sintesi politica che tenesse in considerazione le
diverse sensibilità che animano il dibattito interno al partito. Compito che,
evidentemente, non abbiamo saputo svolgere. Il Congresso, infatti, non ha né
sciolto né approfondito il merito della linea politica e si è trasformato in
uno scontro muscolare privo di prospettiva, finendo per amplificare le
contraddizioni interne al partito.
Tutto ciò rischia di
compromettere l’unità, quell’unità che è patrimonio di tutte e tutti.
La mancata presentazione di un
documento alternativo all'unico in discussione, da noi proposto, ha chiaramente
impedito una sana discussione interna e la definizione di una sintesi politica
che avrebbe arricchito tutte e tutti.
Com’è emerso nel corso del Congresso
e in questi anni di duro lavoro sul territorio, nessuno di noi voleva e vuole
minare l’unità del partito.
Noi crediamo in Sinistra Ecologia
e Libertà e abbiamo a cuore la sua sorte. Lo abbiamo dimostrato nei fatti ogni
giorno con la nostra militanza attiva, con la nostra presenza nelle piazze, sui
luoghi di lavoro, nei conflitti sociali e con l'impegno quotidiano e non
virtuale in cui ci siamo volentieri spesi.
Ci rallegriamo che il documento
“a Brescia, per un congresso non rituale” abbia ottenuto il consenso della
stragrande maggioranza delle compagne e dei compagni che hanno preso parte al
Congresso federale. In particolare desideriamo sottolineare il contributo delle
compagne e dei compagni del Circolo M. Hack che non solo hanno condiviso il documento,
ma lo hanno arricchito di contenuti innovativi, integrandolo con il loro ordine
del giorno. Il dato politico, l’unico emerso in maniera netta e inequivocabile,
è che tale approvazione impegnerà l'azione politica di SEL a Brescia per i
prossimi tre anni. Siamo orgogliosi di avere contribuito alla definizione della
futura linea politica della nostra federazione, che esce da questo Congresso
ben delineata nelle sue prospettive e negli strumenti di azione.
Ringraziamo inoltre le compagne e
i compagni che hanno voluto dare fiducia agli estensori di quel documento,
eleggendo in assemblea federale, ai primi tre posti per preferenza, compagne e
compagni che a tale documento fanno esplicito riferimento. Una stima e una
responsabilità che cercheremo di onorare al meglio.
Ora è il momento di rilanciare
l'identità e il ruolo di SEL e la sua collocazione nel centrosinistra. Per
utilizzare le parole di Marco Furfaro: “oggi più che mai abbiamo il dovere di
rilanciare SEL per farne l'epicentro della sinistra italiana e dar modo a tanti
e tante che si sentono esclusi da questo processo di partecipazione. Liberiamo
energie, troviamo modi innovativi, pensiamoli insieme. Ne abbiamo bisogno. Non
arrendiamoci al fatto che sia Matteo Renzi a rappresentare la sinistra. SEL era
nata per ricostruire la sinistra, il campo largo, il centrosinistra, riaprire
la partita. Questa sfida va rilanciata e con forza”.
La nostra proposta resta in campo
con convinzione, nella consapevolezza che sia necessario affermare coerenza fra
la linea politica emersa dal Congresso e la dirigenza che dovrà attuarla nel
quotidiano. Una dirigenza fatta di nomi, volti, corpi e cuori, disposti a farsi
carico della responsabilità e del privilegio di coordinare la Federazione nei
prossimi anni sulla base dell'unico progetto politico valutato ed approvato
dalle iscritte e dagli iscritti.
Ribadiamo, come scritto nel
documento, che auspichiamo un confronto, che intendiamo continuare il percorso
insieme a tutte e tutti coloro che, come noi, continuano a credere in SEL.
Restiamo tuttavia indisponibili a soluzioni pasticciate che siano inutili
scorciatoie per evitare di affrontare i nodi che, per responsabilità di tutte e
tutti, hanno appesantito e frenato lo sviluppo e la crescita sociale e politica
del nostro partito.
Ci muove l'unico scopo di fare
chiarezza e contribuire alla crescita del nostro partito, poiché riteniamo che
il solo modo di generare unità sia aprirsi a un confronto vero, capace di dare
senso alla vocazione di partito aperto ed inclusivo che SEL ha voluto
percorrere fin dalla sua nascita.
Le compagne e i compagni che si riconoscono nel documento
“A Brescia, per un Congresso non rituale”.
Per chi volesse leggere e scaricare il documento "A Brescia, per un Congresso non rituale” può farlo cliccando qui.
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