In campagna elettorale, ogni slogan vale. Probabilmente è ciò
che ha pensato Adriano Paroli, candidato sindaco del Pdl e Lega Nord nonché
sindaco uscente, quando ha ideato il suo slogan elettorale. La frase che da
mesi compare sui suoi manifesti sparsi per la città è: "Una città buona,
una buona città".
Strano perché in questi cinque anni di amministrazione
targata centrodestra, spesso è accaduto che Brescia finisse sui maggiori
quotidiani nazionali non per essere elogiata o per la sua "bontà" ma
per le iniziative offensive e razziste presentate dall'amministrazione
comunale.
Per raccontare tutte le vicende probabilmente un post non
basterebbe però almeno tre le voglio citare.
La meno recente risale al 2010, quando il Comune e Brescia Trasporti
decidono di installare sugli autobus della linea 3 (frequentata da molti
extracomunitari) un distributore di guanti per proteggersi dai germi a bordo.
Poi, sempre in ordine di tempo, la vicenda del taglio della mensa e dell'autobus ai bambini rom,
ed infine la campagna pubblicitaria contro chi non paga il bigliettodell'autobus apparsa sui mezzi di trasporto pubblici di Brescia,
raffigurante una mano nera e con una scritta che fa molto pensare: "8 su
100 restino a casa".
Non so a cosa stesse
pensando Paroli quando ha studiato il suo motto per le elezioni ma le
iniziative intraprese dalla sua amministrazione non hanno di certo reso Brescia
una città buona.
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