La prima parte dell'articolo 1 della Costituzione della
Repubblica Italiana recita così: "L'Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro".
Proprio così, il lavoro è stato inserito al primo posto nella
Carta Costituzionale.
Però, purtroppo, in questi ultimi anni non sempre il lavoro è
stato considerato un tema importante. Credo, invece, che dovrebbe essere il
contrario. Il lavoro dà dignità all'uomo, gli permette di essere libero e non
schiavo, il lavoro fa vivere.
Molte persone hanno la fortuna di avere un posto di lavoro,
forse non quello che sognavano da piccoli ma pur sempre un lavoro che gli
permette di vivere più o meno dignitosamente.
Altre persone invece non possono avere questa fortuna e si
trovano in una situazione davvero complicata. C'è chi è costantemente precario,
chi lascia il proprio paese e la propria terra in cerca un'opportunità, chi ha
perso il lavoro e chi lo difende con i denti, spesso compiendo anche
gesti forti e disperati. Per esempio, il gruppo di operai
sardi ex Rockwool di Iglesias (fabbrica di lana di roccia) che il 21
dicembre scorso si erano murati all'interno della miniera; gli operai della Carbosulcis
scesi a 400 metri di profondità in segno di protesta; gli operai
dell'Alcoa di Portovesme, sempre in Sardegna che sono saliti su un silo dello
stabilimento a 70 metri d'altezza; gli ex lavoratori dei treni notti di Milano
che per più di 100 giorni hanno protestato contro il taglio dei treni notti
salendo sulla Torre Faro del Binario 21, presso la Stazione Centrale di Milano;
i lavoratori dell'Ilva di Taranto costretti a scegliere se preferire il lavoro
o la salute; gli operai della Mac Iveco di Brescia che da mesi presidiano lo
stabilimento per trovare una soluzione alla non chiusura del sito bresciano, o
come tante altre lavoratrice e lavoratori che purtroppo vivono situazioni
simili.
Oggi è 1 maggio 2013 e il mio personalissimo pensiero va a tutte
le lavoratrici e a tutti i lavoratori ma soprattutto va ai precari di tutte le
età, a chi un lavoro non ce l'ha, a chi l'ha perso da poco, a chi lo sta
difendendo e a chi lo difenderà.
Qui lo Statuto dei lavoratori, in ricordo di chi ha dato la propria vita per ottenere quei
diritti e anche perchè leggerlo e conoscerlo, di certo non può far male.
Buon 1° maggio!!
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