mercoledì 30 maggio 2012

Brescia, strage di Piazza della Loggia – tra ricordo e tensione


Ieri, 28 maggio 2012, ricorreva l’anniversario dell’attentato terroristico di Piazza della Loggia. Una strage di stato avvenuta 38 anni fa e ancora senza colpevoli. Nessuna giustizia è stata fatta per le centodue persone ferite dall’esplosione della bomba, posta vigliaccamente in un cestino portarifiuti, ma soprattutto per le 8 vittime di quel tragico giorno:

Giulietta Banzi Bazoli (34 anni – insegnante); Livia Bottardi Milani (32 anni – insegnante); Euplo Natali (69 anni – pensionato); Luigi Pinto (25 anni – insegnante); Bartolomeo Talenti (56 anni – operaio); Alberto Trebeschi (37 anni – insegnante) ; Clementina Calzari Trebeschi (31 anni – insegnante) e Vittorio Zambarda (60 anni – operaio).                                             

Ieri a Brescia doveva essere la giornata del ricordo e della commemorazione. Una forte e convinta partecipazione anche e soprattutto dopo la sentenza della Corte d’Appello del 14 aprile 2012 che ha confermato l’assoluzione per tutti gli imputati, condannando le parti civili al rimborso delle spese processuali. Una vicenda con tanti segreti che lascia ancora ombre su quanto accaduto.

Brescia è una città “particolare” che negli ultimi anni è finita sui giornali nazionali più per vicende  negative che per quelle positive. Basti pensare al numero di morti bianche nelle fabbriche (uno dei più elevati in Italia) o alla vicenda degli immigrati saliti sulla gru.
Anche il 28 maggio Brescia non poteva essere da meno.
La giornata era iniziata tranquillamente e sembrava che la manifestazione in ricordo della strage stesse proseguendo in maniera pacifica. Alle 10:11 però, in Piazza della Loggia, giungono notizie di una carica da parte delle forze dell’ordine contro il corteo degli studenti. Le piazza si svuota e diverse persone raggiungono il corte degli studenti che, accerchiato dai celerini, riesce ad avvicinarsi all’ingresso di Piazza della Loggia. Passano pochi minuti e purtroppo si verificano nuove cariche nei confronti degli studenti. Trascorrono ancora pochi minuti e finalmente, grazie all’intervento di una delegazione del sindacato capitanata da Giorgio Cremaschi, il corteo studentesco riesce ad entrare in Piazza della Loggia per rendere omaggio davanti alla stele delle vittime.
Come mai questo blocco nei confronti degli studenti? Semplice. Una situazione creata ad hoc per impedire contestazioni al Ministro degli Interni, nonché ex Prefetto di Brescia, Anna Maria Cancellieri. Una strategia che avrebbe potuto degenerare creando disagi ben più gravi di quelli avvenuti.
Il bilancio finale è di 11 persone denunciate che dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni e accensioni pericolose, più  circa venti studenti che sono rimasti feriti in seguito alle colluttazioni e manganellate delle forze dell’ordine. Una giornata per ricordare le vittime di una strage di stato che si è trasformata stupidamente in una giornata di caos attraverso le azioni violente repressive avvenute contro dei liberi cittadini. Un episodio gravissimo che mina la democrazia, perché non permettere una contestazione vuol dire negare la libertà di pensiero e di parola, la base di una società sana e civile.
Nonostante ciò che è accaduto ieri, il ricordo per la Strage di Piazza della Loggia, la resistenza contro i poteri collusi e la ricerca della verità continueranno sempre.

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