Brescia è una delle città più inquinate d’Italia. Il quartiere di San Polo è il più inquinato di Brescia poiché presenta gravissime pericolosità ambientali. San Polo è infatti è infatti circondato dalla tangenziale, dall’autostrada, dall’acciaieria Alfacciai e dall’inceneritore che non emana certo aria pulita. La drammatica situazione è anche confermata da alcuni studi effettuati dall’Asl di Brescia che evidenziano una maggiore percentuale di malattie respiratorie nei bambini che abitano a San Polo rispetto a quelli che abitano in altre zone della città. Come se ciò non bastasse, l’amministrazione comunale ha pensato bene di costruire una “bella” discarica di amianto a pochi passi dal centro abitato anziché costruire un parco per riequilibrare l’ambiente del quartiere. Un parco, il parco delle cave, che tra l’altro è previsto nel piano regolatore da 30 anni. Nel 2009 alcuni cittadini fondarono il “comitato spontaneo contro le nocività” per protestare contro l’apertura della discarica d’amianto. I numerosi sforzi del comitato (manifestazioni, flash mob, ricorsi al TAR) sono serviti a far sospendere i lavori ma purtroppo non sono bastati a far cambiare idea all’amministrazione comunale che è sempre stata favorevole alla discarica. Numerosi sono stati anche i tentativi di dialogo con l’amministrazione che però ha sempre proseguito per la sua strada senza dare risposte vere e soddisfacenti ai cittadini bresciani. A causa della mancanza di risposte e dell’imminente inizio dei lavori della discarica, i membri del comitato spontaneo contro le nocività hanno deciso di organizzarsi in uno sciopero della fame a staffetta. L’obiettivo di questo forte gesto era ottenere una risposta ma soprattutto una serie di impegni da parte dell’amministrazione comunale. Finalmente, dopo venti giorni di sciopero sotto il Palazzo della Loggia (sede del comune di Brescia), il comitato ha avuto ciò chiedeva. Proprio ieri si è riunito il Consiglio comunale e durante l’incontro dei capigruppo è stato deciso di stendere una mozione che verrà votata nel prossimo consiglio comunale, in cui si esprime la contrarietà alla discarica di amianto e si chiede all’imprenditore (Faustini, gruppo Profacta S.p.A.) di sospendere i lavori, almeno fino alla sentenza del Consiglio di Stato. Inoltre è stato redatto un documento con cui i capigruppo incaricano il sindaco di chiedere alla regione Lombardia la revisione dell’iter autorizzativo. Una lotta non semplice che è costata molta fatica ai membri del comitato e a tutti i cittadini che hanno dato il proprio contributo. Una manifestazione civile e pacifica di protesta che è stata anche oggetto di tentativi di intimidazione da parte delle forze dell’ordine che nei giorni scorsi hanno chiesto i documenti a molte persone che si fermavano ad esprimere solidarietà allo scioperante di turno o semplicemente a leggere i manifesti esposti. In seguito a quanto è stato deciso ieri durante il consiglio comunale, il comitato ha deciso di sospendere lo sciopero della fame fino al 7 maggio (prossima seduta del Consiglio comunale). La lotta però continuerà, infatti, da mercoledì 2 maggio il comitato sarà ancora presente in Piazza Loggia dalle 18 alle 20, per ricordare al sindaco ed ai capigruppo il rispetto degli impegni presi. Ora non ci resta che attendere il prossimo Consiglio comunale, sperare nella sentenza del Coniglio di Stato e soprattutto continuare a tenere i riflettori accesi sulla questione ambientale affinché nelle nostre città possa esserci sempre più verde e meno inquinamento.
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