Ieri, 28 maggio 2012, ricorreva l’anniversario dell’attentato
terroristico di Piazza della Loggia. Una strage di stato avvenuta 38 anni fa e
ancora senza colpevoli. Nessuna giustizia è stata fatta per le centodue persone
ferite dall’esplosione della bomba, posta vigliaccamente in un cestino
portarifiuti, ma soprattutto per le 8 vittime di quel tragico giorno:
Giulietta Banzi Bazoli (34 anni – insegnante); Livia Bottardi
Milani (32 anni – insegnante); Euplo Natali (69 anni – pensionato); Luigi Pinto
(25 anni – insegnante); Bartolomeo Talenti (56 anni – operaio); Alberto
Trebeschi (37 anni – insegnante) ; Clementina Calzari Trebeschi (31 anni – insegnante)
e Vittorio Zambarda (60 anni –
operaio).
Ieri a Brescia doveva essere la giornata del ricordo e della
commemorazione. Una forte e convinta partecipazione anche e soprattutto dopo la
sentenza della Corte d’Appello del 14 aprile 2012 che ha confermato
l’assoluzione per tutti gli imputati, condannando le parti civili al rimborso
delle spese processuali. Una vicenda con tanti segreti che lascia ancora ombre
su quanto accaduto.
Brescia è una città “particolare” che negli ultimi anni è finita
sui giornali nazionali più per vicende negative che per quelle positive.
Basti pensare al numero di morti bianche nelle fabbriche (uno dei più elevati
in Italia) o alla vicenda degli immigrati saliti sulla gru.
Anche il 28 maggio Brescia non poteva essere da meno.
La giornata era iniziata tranquillamente e sembrava che la
manifestazione in ricordo della strage stesse proseguendo in maniera pacifica.
Alle 10:11 però, in Piazza della Loggia, giungono notizie di una carica da
parte delle forze dell’ordine contro il corteo degli studenti. Le piazza si
svuota e diverse persone raggiungono il corte degli studenti che, accerchiato
dai celerini, riesce ad avvicinarsi all’ingresso di Piazza della Loggia.
Passano pochi minuti e purtroppo si verificano nuove cariche nei confronti
degli studenti. Trascorrono ancora pochi minuti e finalmente, grazie
all’intervento di una delegazione del sindacato capitanata da Giorgio
Cremaschi, il corteo studentesco riesce ad entrare in Piazza della Loggia per
rendere omaggio davanti alla stele delle vittime.
Come mai questo blocco nei confronti degli studenti? Semplice.
Una situazione creata ad hoc per impedire contestazioni al Ministro degli
Interni, nonché ex Prefetto di Brescia, Anna Maria Cancellieri. Una strategia
che avrebbe potuto degenerare creando disagi ben più gravi di quelli avvenuti.
Il bilancio finale è di 11 persone denunciate che dovranno
rispondere di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni e accensioni
pericolose, più circa venti studenti che sono rimasti feriti in seguito
alle colluttazioni e manganellate delle forze dell’ordine. Una giornata per
ricordare le vittime di una strage di stato che si è trasformata stupidamente
in una giornata di caos attraverso le azioni violente repressive avvenute
contro dei liberi cittadini. Un episodio gravissimo che mina la democrazia,
perché non permettere una contestazione vuol dire negare la libertà di pensiero
e di parola, la base di una società sana e civile.
Nonostante ciò che è accaduto
ieri, il ricordo per la Strage di Piazza della Loggia, la resistenza contro i
poteri collusi e la ricerca della verità continueranno sempre.