martedì 8 ottobre 2013

Vanessa Ferrari, una campionessa di sport e di umanità



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Ad Anversa, la ginnasta italiana torna sul podio dopo sei anni conquistando la medaglia d'argento e la dedica alle vittime di Lampedusa.

A sei anni di distanza dal bronzo vinto a Stoccarda e dopo il 4° posto raggiunto ai Giochi Olimpici di Londra 2012, la bresciana Vanessa Ferrari torna sul podio conquistando un bellissimo secondo posto nel corpo libero. Un successo sportivo grandioso quello compiuto dall'atleta che il prossimo mese compirà 23 anni considerato che le sue rivali hanno un'età compresa tra i 14 e 16 anni. La sua prestazione dimostra che con l'impegno, la volontà e tanti sacrifici è possibile raggiungere traguardi importanti superando ostacoli che all'apparenza sembrano insormontabili. Un esempio sportivo per molti giovani che praticano sport con la speranza di raggiungere i più alti livelli. Con la medaglia d'argento di Anversa però, Vanessa Ferrari ha dimostrato di non essere solo una bravissima atleta ma anche una persona dalla grande sensibilità umana. Vanessa, infatti, non si è limitata a condividere la sua gioia con gli amici ma ha voluto dedicare la vittoria anche alle vittime di Lampedusa: “Voglio dedicare questa medaglia ai tanti ragazzi che sono morti nella tragedia di Lampedusa. Come me nello sport erano alla ricerca di un sogno ma loro non ce l'hanno fatta”. Parole semplici ma profonde che raccolgono la speranza e la caparbietà di chi lotta per realizzarsi nella vita. Dopo una serie di delusioni sportive, Vanessa c'è riuscita, è tornata sul podio, eppure a termine gara sembrava quasi triste perché tante persone non hanno avuto la sua stessa fortuna, realizzare il proprio sogno.



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